Ti sento by Valentina Torchia

Ti sento by Valentina Torchia

autore:Valentina Torchia
La lingua: ita
Format: epub
editore: De Agostini Libri
pubblicato: 2020-10-01T00:00:00+00:00


19

—

Penso che stia per arrivarmi uno schiaffo da una delle due ragazze davanti a me, ma non arriva.

Susanna è un fantasma.

Aurora si massaggia il braccio, come se le avessi fatto del male.

Vorrei dire qualcosa, ma non riesco: galleggio in una dimensione sospesa e l’unica cosa a cui penso è che ho appena baciato Aurora Volterra.

Susanna è la prima a riprendersi. Mi sorride con una faccia che di felice non ha niente.

Ci guarda entrambi, ci supera.

«Non sapevo ti piacessero le autolesioniste» fa, uscendo dal bagno.

Non capisco subito il senso di quelle parole. Anzi, non lo capisco nemmeno dopo un po’.

Ma poi guardo Aurora, che si tira le maniche del vestito a coprirsi interamente le braccia, i polsi e le dita delle mani e capisco che si sta nascondendo.

Capisco che cosa sta nascondendo.

Li nasconde nelle foto, li nasconde da quando usciamo insieme. Mi ha sempre tenuto nascosti i polsi. E non era per via del tatuaggio a forma di chiave di sol.

Le prendo le mani e scopro le sue braccia. Lei mi lascia fare, protestando mollemente.

«Che cazzo è questo?»

Aurora non risponde. Non mi guarda neanche.

«Ti piace soffrire? Ti piace il dolore?» scatto. «È a questo che servono i nostri incontri? Provi piacere anche quando fai del male a qualcun altro?»

«Non è così, Edo. Io…»

Mi avvicino al lavabo e faccio per aprire il rubinetto. Non voglio sentire più niente. Immergo la faccia per lavare via tutto, resto sotto il getto fino a che Aurora non esce in lacrime dal bagno.

La puzza di alcol scivola via, l’acqua fredda mi rende lucido.

Per la prima volta nella mia vita mi sento ferito.

Sono stato usato, mi sento tradito.

Per un attimo penso a Susanna, e alla Susanna prima di lei, di cui nemmeno ricordo il nome.

Apro la porta, fuori dal bagno la festa continua, le casse suonano una trap pesante e psichedelica adatta all’orario della serata.

Ci beccavamo nel bando, sopra il Booster

Anna fattura e no, non parlo di buste…

Vincy mi raggiunge. Mi abbraccia con slancio e penso che il suo fidanzato dev’essersene andato.

«Oh. Mio. Dio. ommiodddioo, Marconi, ommiooo… Hai presente quando dicevo che non potresti scrivere le sceneggiature di film sul trash amore? Ecco, resetta: tu dovresti essere il protagonista belloccio di una… Ma ti hanno menato di nuovo?» fa accennando col mento alla mia fronte.

Istintivamente mi tocco e anche se non sento niente percepisco un bozzo sotto le dita.

«Ho solo preso una porta in faccia.»

«Ah, tutto bene allora. Comunque uno schiaffo ci sarebbe stato. Due ragazze insieme con te nel bagno! Questo manda in tilt il mio trashometro!»

Cerco di calmare Vincy, perché ora non riesco a sopportare anche lui e le sue idiozie, ma lui è un fiume (probabilmente di alcol) in piena e non molla.

«Trash over 9000! Sai che potresti partecipare a Ex on the Beach? Insomma, tu di ex ne hai avute… quante? L’unica cosa» continua lui parlando a ruota libera «la prossima volta che salti da un’amica all’altra, forse dovresti lasciar passare un po’ più tempo…»

«Devi smetterla, Vincenzo» dico. «Tu non mi conosci così bene da poterti permetterti di fare ironia sulla mia vita.



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